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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

#15_L'EVOLUZIONE FUTURA DELLA COSA

Sinceramente per via delle famiglie sempre meno numerose, della prosperità economica e dell'abbondanza e varietà di cibo, vedo difficile un'evoluzione e un uso futuro della cosa che ho scelto. Tuttavia secondo tale progresso potrebbe riguardare i materiali e la funzione.  Sicuramente si potrebbe pensare di sostituire la porcellana con altri materiali che hanno le stesse caratteristiche di questa ma proprietà migliori ad esempio dal punto di vista della resistenza. Per quanto riguarda la funzione invece si potrebbe concepire questo grosso piatto come un centrotavola per ricordare non solo la tradizione ma anche la storia affinché non si dimentichi  mai la prosperità dei giorni nostri e si apprezzi quello che abbiamo. 

14#_ LA COSA COME SIMBOLO

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La "spasetta" credo sia il simbolo che meglio incarna la povertà e la semplicità non solo di Accadia ma di tutto il sud Italia in generale. In questo oggetto si nasconde la storia del Novecento accadiese: le sofferenze della guerra, la fame, le famiglie numerose, la forza di un popolo legato alla terra. Il messaggio che questo grosso piatto ci lascia è quello di miseria ma al tempo stesso anche di riscatto e di felicità. Tramite la cosa in questione si può leggere come si svolgeva la vita nelle case della gente comune . Una vita passata in case di pietra , mangiando i prodotti della terra e convivendo e dividendo con gli animali la loro la stanza da letto. Oltre a ciò però emerge anche la soddisfazione e la gioia di chi si accontentava di ciò che aveva e cercava di andare avanti nonostante tutto con il sorriso e l'amore delle persone che si avevano intorno.

13#_ANATOMIA DELLA COSA

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L'anatomia della cosa in questione è molto semplice poiché si compone essenzialmente di due elementi: quello con cui è stato realizzato (porcellana o ceramica) e quello utilizzato semplicemente per "decorare" il piatto. Spesso vengono utilizzate delle vernici appropriate che permettono all'artista di  "schizzare" la composizione che ha in mente. Tuttavia si tratta di semplici ricami che spezzano semplicemente la monotonia del materiale con cui è stato realizzato.

#12_ I MATERIALI DELLA COSA

Tradizionalmente la "spasetta" è realizzata o con la ceramica o con la porcellana.  CERAMICA: Il materiale   è ottenuto cuocendo in forno un impasto di terre naturali e argilla. I prodotti realizzati con questo materiale presentano una buona lucentezza ma raramente hanno un colore brillante per questo motivo spesso sono decorati e ricamati . Tuttavia la porcellana fa si che il prodotto non si righi e che resista ai lavaggi ad alte temperature. PORCELLANA: Pur essendo vicina alla ceramica, la porcellana conferisce una lucentezza superiore al prodotto e una buona resistenza all'invecchiamento. Questo materiale, nato in Cina, è il prodotto di un impasto formato da caolino, feldspato e quarzo. Tuttavia la porcellana è estremamente fragile rispetto alle cadute e ai forti urti.

#11_TASSONOMIA DELLA COSA

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La tassonomia del mio oggetto può essere ricondotta alla classificazione dei piatti. Sebbene tempo fa nel case accadiesi si conosceva solo ed esclusivamente la "spasetta", intorno a questa stoviglia oggi si cela un ampio repertorio e vasta gamma di topologie: 1) PIATTO PIANO:  chiamato così poiché non presenta concavità è adatto a tutte le pietanze ad eccezione di quelle liquide. Il diametro varia  dai 24 ai 30 cm. Quelli più grandi sono usati principalmente per il servizio di pizza e antipasti, quelli più piccolini per la colazione, il pane, la frutta, il dessert e in alcuni casi anche come sottocoppa. 2) PIATTO FONDO: Leggermente più piccolo del piatto piano, questo tipo di piatto dalla concavità accentuata è utilizzato soprattutto per servire minestre e zuppe. 3) PIATTO PER ASPARAGI: Tipologia di piatto leggermente allungata che permette lo sgocciolamento dei liquidi di cottura. 4) MEZZALUNA DA INSALATA : piatto a forma di mezzaluna utilizzato

#10_ I PROVERBI LEGATI ALLA COSA

Personalmente penso che questi due noti proverbi rappresentino bene la cosa che ho scelto: 1) <<Chi tardi arriva male alloggia.>> In questo senso si incarna bene la situazione a tavola, si pranza ad un orario ben preciso, stabilito in precedenza, e chi arriva in ritardo rischia di non trovare più nulla poiché i più puntuali avranno già finito tutto. 2) << O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.>> Questo secondo proverbio lo trovo significativo perché rappresenta bene il ruolo dell'oggetto in questione: per il pasto non ci sono altri piatti o possibilità di scelta, o ci si accontenta di quello che c'è nella spasetta oppure si rimane a digiuno;  è un po' come dire "questo passa il convento",  che piaccia oppure no ci si deve accontentare!

#9_ I NOMI DELLA COSA

"Spasetta" è uno di quei termini dialettali di cui è impossibile trovare il corrispettivo in italiano. Con tale parola in accadiese si indica un piatto in ceramica di dimensioni notevoli utilizzato anticamente per servire i cibi a tavola, in atre parole la "spasetta" è una specie di incrocio tra un piatto e una zuppiera con tratti che la avvicinano più al primo e elementi che la riconducono maggiormente alla seconda.  Traduzione in altre lingue: INGLESE : dish/tureen FRANCESE: plat/soupière SPAGNOLO: plato/sopera TEDESCO: teller/terrine

#8_LA COSA

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La cosa che ho scelto è legata alla storia e alla tradizione accadiese: la "spasetta" ovvero un grosso piatto di ceramica che rappresenta la vita povera e contadina tipica del paese. Nel corso del Novecento infatti la vita era estremamente dura per via delle crisi e delle guerre; passeggiando nel borgo del paese e ascoltando i racconti degli anziani è impossibile non sentir parlare della "spasetta".Questo particolare piatto, in cui ci finivano cibi poveri e della terra come "pzzott e tall" (pasta e verdura), "gnoct e acc"(gnocchi e sadano) o la più classica "lagna e fasul"(una specie di tagliatella con i fagioli), veniva posto al centro delle grandi tavolate per condividerne il contenuto tra i vari commensali. A tavola si era tutti rivali e chi riusciva a buttarsi mangiava, chi no rimaneva a digiuno poiché in tempi di carestia bisognava accontentarsi di quello che ci si poteva permettere.

#7_ UN FILM

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TITOLO: Non sono un assasino GENERE: Drammatico ANNO:2019 REGIA: Andrea Zaccariello DUARATA: 111 minuti  Accadia, essendo un vivace centro culturale, spesso ha ospitato il set di alcuni film girati in Puglia. L'ultimo "ciak" del borgo dauno insieme ad altri centri della regione è " Non sono un assassino" di Andrea Zaccariello che ha visto la partecipazione di importanti attori tra cui Riccardo Scamarcio. La storia si svolge in parte ad Accadia riconoscibile dai numerosi scorci e paesaggi che fanno da sfondo allo svolgimento dei fatti. Tuttavia la maggior parte delle riprese sono avvenute nel vecchio carcere del paese opportunamente restaurato e allestito per far da casa a registi e attori. Scamarcio nel carcere del paese durante le riprese del film 

#6_ IL NOME DEL LUOGO

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Il nome di Accadia probabilmente deriva dall'unione di due termini -Acca e -Dia . Secondo alcune fonti Acca deriva dall' oppidum Accua , distrutto dai romani duarnte la seconda guerra punica. La seconda parte del nome (-Dia) fa riferimento a Dea o Idea ovvero la dea Cibele il cui culto risale all'epoca precristiana. A testimonianza di ciò vi è una statua in pietra che rappresenta la dea con il volto da civetta conservata tutt'ora nel comune del paese. Secondo un'altra corrente il nome deriva dal latino Aquediae o più precisamente Aqua cadiva (acqua che cade) trasformatosi poi in Accadia; questo voleva indicare la grande abbondanza d'acqua nel territorio grazie alla presenza di sorgenti e fontanelle . Curiosità :La ricca presenza di acqua è rispecchiata anche dallo stemma del paese in cui è raffigurato proprio un corso d'acqua con un ponte in pietra il tutto sovrastato con una A di Aqua.

5#_Il MITO

Intorno ad Accadia ruotano alcune simpatici miti e leggende popolari : 1) LA GROTTA MISTERIOSA La "Murgia dei briganti" è una grotta molto difficile da raggiungere. Si dice che un gruppo di briganti cercò di rapinare un ragazzo, il quale non avendo nulla, decise di unirsi a loro ma venne ucciso dai banditi affinché la sua anima custodisse il prezioso tesoro nascosto nella grotta. Un pastore desideroso del celato bottino, non curante dello spirito che prediceva future malattie a chiunque avesse cercato di profanare la grotta, entrò e riuscì a rubare pochi denari. Dopo alcuni anni il bramoso uomo si ammalò e morì inspiegabilmente.  2) LA CHIESETTA SUL MONTE CRISPIGNANO La storia racconta di un pastorello di Panni (un piccolo centro vicino Accadia in provincia di Foggia), Francesco, a cui apparve la madonna e disse di chiamarsi Maria Carmela. Il giorno dopo il pastorello raggiunse la rupe sulla cima del monte , ma questa volta la Signora non c'era e al suo post

#4_ LE CITAZIONI

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Sulla porta del Maschio Angioino a Napoli, su uno dei bassorilievi è rappresentato l'assedio degli angioini al paese del 1462, segue una citazione che enfatizza la forza e la tenacia degli abitanti di Accadia che riuscirono a resistere per ben 19 giorni prima di cedere al nemico. << Acquadiam fortem coepit rex fortior urbem Andegavos pellens viribus eximiis>> Traduzione: << La forte città di Accadia fu presa da un re più forte, che ne scaccio gli Angioini nonostante le loro eccellenti milizie>>

#3_ IL LIBRO

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Titolo del libro: Lontano da Accadia Autore:Tommaso Maria Gliozzi  Anno di pubblicazione: 2017 Pagine: 224 Questo libro, scritto da un accadiese emigrato all'estero, narra una storia semplice che celebra il coraggio, l'amicizia, la solidarietà. Le vicende narrate in questo romanzo iniziano nel 1946 e si concludono nei primi anni '70. Silvano, partendo da Accadia, appena dodicenne, stanco dei maltrattamenti in famiglia, decide di spostarsi a Roma. Nella capitale, grazie agli zii e un clochard, riesce a realizzarsi prima in Italia, poi negli U.S.A e quindi nuovamente nel bel paese, da dove, come luminare della medicina, ha come orizzonte il mondo. La professione lo porta in Australia e a rivedere Johanna, l'amica dell'infanzia del periodo accadiese. Nel tempo, l'amicizia tra Silvano e Johanna diventa un grande amore, nel loro sguardo intenso si nasconde il passato, il presente e anche il futuro come lo volevano loro.

#2_LE COSE

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Essendo immersa nella natura, Accadia offre scorci suggestivi e panorami mozzafiato. Tra le cose di maggior interesse troviamo: 1) Pietra di punta Nella località rurale di Pietra di Punta, a metà strada tra Accadia e Monteleone di Puglia, vicino alla cappella di Santa Maria dei Teutoni, ci si può imbattere in graziose cascate e insenature nella roccia conosciute come gole di Accadia o in modo più popolare "preta d'ponta". Il luogo, perfetto per gli escursionisti e amanti della fotografia, rappresenta un vero e proprio scenario naturale caratterizzato da imponenti rocce fra le quali si insinua il torrente Frugno. 2) Il borgo medioevale Il borgo medioevale rappresenta la "vecchia" Accadia nonché il centro della vita sociale prima del terremoto del 1930. Il nome affonda le proprie origini da latino "Fossa Agraecorum" ovvero volgarmente tradotto con "Fossa degli Orfici" per richiamare il comportamento poco socievole dei suoi

#1_ ACCADIA (FG)

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Accadia è un piccolo borgo del subappennino dauno di poco più di 2000 abitanti in provincia di Foggia. Il centro sorge a circa 650 metri sul livello del mare ed è caratterizzato da un territorio dai tratti sia collinari che montuosi tipico dell 'appennino Dauno .  COORDINATE GEOGRAFICHE : 41°10′N 15°20′E